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Artificial Intelligence

and the Future of Beauty

in Architecture

A "Sensemaking Studio" interactive installation proposal

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Image: Midjourney portrait Christopher Alexander, Adolf Loos, Denise Scott Brown and Walter Gropius

"Human Beauty, AI Logic And The Legacy Of Architectural Theories"

The interactive installation, Human Beauty, AI Logic, explores how the legacy of Western figures such as Denise Scott Brown, Christopher Alexander, Adolf Loos, Robert Venturi and Walter Gropius can be revitalized in the face of rapidly advancing artificial intelligence (AI) in architecture. For example, Alexander's seminal work, The Nature of Order and A Pattern Language, emphasized the integration of beauty, harmony, and human-centred design into the built environment.

Today, AI systems are revolutionising the role of the architect and delivering highly optimized building designs, construction specifications, and urban planning schemes at the touch of a button. 

However, the pressing questions that this exhibition seeks to address are:

  • How can we ensure that AI enhances, rather than diminishes, the human experience of beauty in architecture?

  • How might the leading architectural theories of the past 100 years be broadened across the cultural spectrum to include the voices of women, Eastern philosophies, indigenous cultures and marginalised communities?

Sensemaking Studio Installation Concept

The installation is based on a radical review of the experiences for visitors to any art gallery or exhibition: How might these spaces that create unique moments of personal reflection be captured and shared, for a rich experience of collective meaning making? See the presentation here for the background on the narratives software platform that will be offered to visitors.

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Obiettivo

Questa mostra mira a colmare il dialogo tra l'estetica architettonica tradizionale incentrata sull'uomo e il ruolo crescente dell'intelligenza artificiale. Fornirà una piattaforma per riflettere su come architetti, designer e urbanisti possano preservare gli aspetti soggettivi ed emozionali della bellezza in un futuro in cui l'intelligenza artificiale svolge un ruolo dominante nel plasmare il nostro ambiente costruito. Ispirata dagli insegnamenti di Christopher Alexander, la mostra sfiderà i visitatori a considerare gli ingredienti razionali della bellezza e come l'intelligenza artificiale possa servire, anziché entrare in conflitto con, l'esperienza umana dell'architettura.

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Concetto di mostra

La mostra può essere strutturata in tre sezioni tematiche, ciascuna delle quali rappresenta un dialogo in evoluzione tra architettura e intelligenza artificiale:

1. L'eredità umana della bellezza nell'architettura

Questa sezione si concentrerà sui fondamenti posti da Christopher Alexander e da altre figure chiave della teoria architettonica, come il movimento Bauhaus e architetti come Adolf Loos, che sottolinearono il rapporto tra semplicità, bellezza e funzionalità.

  • Oggetti e installazioni chiave:

    • Installazione "Pattern Language": un'esposizione stampata in 3D di "modelli" architettonici basati sulle teorie di Christopher Alexander, che mostra il loro impatto sugli spazi urbani moderni.

    • Manifesto di Adolf Loos: una mostra digitale interattiva in cui i visitatori possono esplorare le idee di Loos su "Ornamento e Delitto", messe a confronto con la tesi di Alexander secondo cui la bellezza è essenziale per il benessere umano.

    • Manufatti ispirati al Bauhaus: rivisitazioni di iconici progetti architettonici del Bauhaus che bilanciavano la modernità funzionale con un intrinseco senso di bellezza.

    • Proiezioni murali: filmati d'archivio e disegni di classici monumenti architettonici progettati dall'uomo (ad esempio il padiglione di Barcellona di Mies van der Rohe) messi a confronto con strutture generate dall'intelligenza artificiale.

  • Tema concettuale: i visitatori potranno scoprire come i primi architetti e pensatori modernisti cercarono di preservare la bellezza nel contesto dell'industrializzazione, proprio come oggi accade con l'intelligenza artificiale.

2. L’ascesa dell’intelligenza artificiale nella pratica architettonica

Questa sezione dimostrerà le capacità dell'IA nell'architettura contemporanea, concentrandosi sulla sua efficienza nell'ottimizzazione della progettazione degli edifici, nella generazione di piani e nell'automazione dei processi di costruzione. Solleverà inoltre una riflessione critica sui limiti dell'IA nel creare bellezza e spazi che evocano risonanza emotiva ed estetica.

  • Oggetti e installazioni chiave:

    • Progetti generati dall'IA: una mostra che presenta confronti affiancati di progetti di edifici generati dall'IA e di quelli creati dall'uomo. I visitatori possono interagire con i touchscreen per alternare vari "parametri di progettazione" e vedere come l'IA modifica le strutture.

    • Città progettate dall'intelligenza artificiale tramite realtà virtuale (VR): i visitatori possono esplorare una città virtuale progettata interamente dall'intelligenza artificiale, ottimizzata per l'efficienza ma priva della tradizionale estetica incentrata sull'uomo.

    • Dimostrazione del flusso di lavoro AI: una demo live del software di progettazione AI (come Dreamcatcher di Autodesk o gli strumenti AI di Zaha Hadid Architects), che mostra come gli architetti utilizzano attualmente l'intelligenza artificiale per generare forme complesse, enfatizzando velocità, struttura ed efficienza dei materiali.

  • Tema concettuale: come può l'intelligenza artificiale apportare innovazione agli aspetti strutturali e funzionali dell'architettura? E, cosa più importante, cosa si perde quando l'intelligenza artificiale dà priorità all'ottimizzazione rispetto alla connessione emotiva umana con lo spazio?

3. Intelligenza artificiale e futuro della bellezza nell'architettura: armonia o conflitto?

Questa sezione finale esplorerà il potenziale dell'IA per migliorare la nostra connessione con la bellezza anziché diminuirla. Prendendo spunto dall'idea di Christopher Alexander secondo cui la bellezza può essere razionalmente integrata nel design, questa sezione chiederà: come può l'IA essere programmata per sostenere il senso umano della bellezza?

  • Oggetti e installazioni chiave:

    • Algoritmi di bellezza assistiti dall'intelligenza artificiale: questa mostra interattiva consente ai visitatori di utilizzare un'intelligenza artificiale appositamente progettata che tiene conto di principi estetici soggettivi (ispirati al lavoro di Alexander) per creare nuovi e bellissimi progetti di edifici.

    • Interactive Feedback Loop : un'installazione digitale in cui i visitatori possono "addestrare" un algoritmo AI per comprendere meglio la bellezza selezionando immagini di edifici e dettagli architettonici che ritengono più armoniosi. L'AI "imparerà" da queste preferenze e genererà nuovi design in base all'input.

    • L'elemento umano: opere fotografiche e video che mostrano interviste ad architetti contemporanei che riflettono sui loro timori e speranze per l'intelligenza artificiale nell'architettura, discutendo su come preservare qualità umane come l'intuizione, la cultura e la bellezza.

  • Tema concettuale: questa sezione pone la domanda: l'intelligenza artificiale può imparare la bellezza da noi? I visitatori rifletteranno sul loro ruolo nel dare forma alle future capacità dell'intelligenza artificiale di considerare la bellezza come un principio fondamentale nel design.

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Qualities of design principles, from "The Timeless Way of Building" 1979 by Christopher Alexander

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Esperienza dei visitatori e conclusioni

Al centro di questa mostra c'è l'invito ai visitatori a:

  1. Comprendere: la relazione storica tra bellezza, architettura e progettazione incentrata sull'uomo, prendendo spunto da Christopher Alexander e dai manifesti modernisti.

  2. Rifletti: sul ruolo crescente dell'intelligenza artificiale nel processo creativo dell'architettura, interrogandosi su cosa si perde e cosa si può guadagnare.

  3. Agisci: i visitatori se ne andranno con spunti pratici su come possono sostenere la bellezza nei loro ambienti, che siano nelle loro case, comunità o città. Ad esempio:

    • Incoraggiare un approccio equilibrato alla pianificazione urbana che integri l'intelligenza artificiale senza sacrificare l'estetica.

    • Partecipare attivamente alle consultazioni pubbliche sui progetti edilizi locali, sollevando preoccupazioni sulla bellezza, l'armonia e l'esperienza umana.

    • Promuovere progetti personali o hobby che preservino i processi creativi manuali e umani (come lo schizzo a mano o l'artigianato) insieme agli strumenti di progettazione digitale.

Riepilogo

La mostra, Human Beauty, AI Logic , guiderà i visitatori attraverso un'esplorazione ponderata di come l'intelligenza artificiale stia rimodellando la pratica architettonica e il nostro rapporto con la bellezza. Basando questo dialogo sull'eredità di Christopher Alexander e di altri manifesti architettonici, la mostra offrirà una prospettiva equilibrata su come l'intelligenza artificiale possa essere uno strumento per migliorare, piuttosto che diminuire, l'esperienza umana dell'architettura. I visitatori se ne andranno con una comprensione più profonda di come il futuro della bellezza in architettura sia una responsabilità collettiva, che deve essere plasmata attraverso un impegno umano attivo insieme al progresso tecnologico.

Considerazioni pratiche e di bilancio

  • Requisiti di spazio: tre stanze o aree tematiche, con spazio per realtà virtuale, proiezioni ed elementi interattivi.

  • Durata: si consiglia un periodo di 3-6 mesi, con interventi e dibattiti con la partecipazione di architetti, esperti di intelligenza artificiale e filosofi.

  • Potenziali partnership: collaborazioni con sviluppatori di intelligenza artificiale, scuole di architettura e archivi modernisti per materiali digitali.

Questa proposta allinea l'attenzione della galleria sull'architettura con una questione urgente e contemporanea, trasformandola in una mostra entusiasmante per un pubblico eterogeneo.

Summary

The exhibition, Human Beauty, AI Logic, will guide visitors through a thoughtful exploration of how AI is reshaping architectural practice and our relationship with beauty. By grounding this dialogue in the legacy of Christopher Alexander and other architectural manifestos, the exhibition will offer a balanced perspective on how AI can be a tool to enhance, rather than diminish, the human experience of architecture.

Visitors will leave with a deeper understanding of how the future of beauty in architecture is a collective responsibility, one that must be shaped through active human engagement alongside technological advancement.

 

The invitation will be for our notions of 'beauty' to reach beyond pure aesthetics and towards the complex coordination our needs, for example across the four key dimensions of sustainability, cultural alignment, cost effectiveness and functional efficiency. 

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Graphic: How might we explore the definition of beauty? Might AI help us coordinate competing forces and needs?

Budget and Practical Considerations

  • Space Requirements: Three themed rooms or areas, with space for VR, projection, and interactive elements.

  • Duration: Suggested run time of 3–6 months, with talks and panel discussions featuring architects, AI experts, and philosophers.

  • Potential Partnerships: Collaborations with AI developers, architecture schools, and modernist archives for digital materials.

This proposal aligns the gallery’s focus on architecture with an urgent, contemporary issue, making it an exciting exhibition for a diverse audience.

Theoretical Heritage:
A theory of beauty

In the architectural community, the latest narrative around defining beauty and aesthetics often focuses on reconciling functionalism with emotional or human-centered design. The dialogue explores whether beauty is an inherent feature of certain forms or a subjective interpretation shaped by cultural, historical, and social factors.

 

This debate has evolved alongside movements like modernism, postmodernism, and contemporary sustainable architecture, creating a tension between the desire for aesthetic purity and the need for buildings that respond to the complexities of modern life.

Key figures such as Christopher Alexander, Adolf Loos, and Robert Venturi have made distinct contributions to the critique of modernist ideals, each pushing back against dominant architectural trends like those championed by the Bauhaus.

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Midjourney image of Christopher Alexander

Christopher Alexander
Christopher Alexander's critique centers on his concept of "pattern language" and the belief that architecture should resonate with human experience on a deep, emotional level. He argued that beauty arises from designs that foster organic harmony, where buildings respond to their context and promote life-enhancing environments. In his influential work "A Pattern Language" (1977), Alexander rejects the cold, machine-like aesthetics of modernism and instead advocates for a more humanistic approach, where the principles of design grow out of the everyday needs of people. He critiques modernist architecture for being alienating and sterile, proposing instead that beauty comes from timeless patterns that create a sense of belonging and continuity.

Adolf Loos
Adolf Loos is best known for his essay "Ornament and Crime" (1908), where he critiques excessive decoration and argues that beauty in architecture should stem from functional form. Loos viewed ornamentation as wasteful and culturally regressive, believing that true beauty could only be found in the honest expression of a building’s materials and function. His critique is often seen as a precursor to the stripped-down aesthetics of the modernist movement, but Loos's approach is less about radical innovation and more about purity of form. Unlike the Bauhaus, which embraced technology and industrial production, Loos was skeptical of technology's potential to foster beauty and was more concerned with cultural and ethical dimensions of design, linking beauty to morality.

Robert Venturi and Denise Scott Brown
Robert Venturi and Denise Scott Brown, leading figures in the postmodernist movement, famously challenged the simplicity and functionalism of modernist architecture with Venturi's book Complexity and Contradiction in Architecture (1966). Venturi’s critique of modernism, particularly the Bauhaus's emphasis on minimalist purity, was rooted in his belief that buildings should reflect the messy complexity of real life. He famously said, "Less is a bore," directly contrasting the Bauhaus's mantra of "Less is more." Venturi argued for a more eclectic, playful approach to architecture that embraced contradiction, historical references, and ornamentation—elements that modernists had largely rejected.

Contrast with the Bauhaus
The Bauhaus school, established by Walter Gropius in 1919, revolutionized architecture with its emphasis on functionalism, simplicity, and the integration of art, craft, and technology. Bauhaus architecture strove to eliminate unnecessary decoration, focusing on pure geometric forms, industrial materials, and a rational, utilitarian design ethos. The movement aimed to democratize beauty through mass production, ensuring that well-designed, aesthetically pleasing buildings and objects were accessible to all, not just the elite.

In contrast:
- Christopher Alexander critiqued the Bauhaus's focus on abstract, formalist design, emphasizing that beauty must emerge from human-centered, organic, and contextual patterns that connect emotionally with people.
- Adolf Loos shared the Bauhaus disdain for ornamentation but was more skeptical of its embrace of industrial aesthetics, suggesting that modernity’s obsession with newness could be culturally and ethically problematic.
- Robert Venturi rejected the Bauhaus’s minimalism entirely, arguing for architecture that acknowledged the complexities and contradictions of modern life. He believed in reviving ornamentation, symbolism, and historical references, which the Bauhaus had largely dismissed as irrelevant to modern architecture.

Social Critiques
All three figures contribute to a broader social critique of architecture that questions the role of design in society and its relationship to human values. Alexander critiques modern architecture for its failure to create spaces that nourish human life, Loos criticizes the superficiality of decoration in a modern world obsessed with progress, and Venturi critiques modernism for its oversimplification of architectural language, which he argues flattens the richness of human experience.

Together, they provide alternatives to the Bauhaus's faith in universal principles of beauty and efficiency, arguing instead for an architecture that reflects cultural diversity, historical continuity, and the emotional needs of its inhabitants. The ongoing discourse around beauty in architecture now often revisits these critiques in light of contemporary issues like sustainability, urbanization, and the relationship between technology and humanity.

Progetti precedenti - "L'arte nell'era dell'intelligenza artificiale"

Riflessioni, Manifesto e Progetti di Ricerca

Ho esplorato i fondamenti del posto e del ruolo dell'arte nella società, guidati dai "trascendentali" del Bene (morale collettiva, fede), del Vero (scienze, tecnologie) e del Bello (estetica, arti).

 

Per me la tecnologia è quindi una dimensione necessaria da integrare nei miei progetti e dialoghi artistici.

 

Considero inoltre i Trascendentali come lenti l'uno sull'altro, così come possiamo (solo?) comprenderne uno nelle sue relazioni, ad esempio, l'arte "come tecnologia" e la tecnologia "come religione".

 

In questa pagina viene delineata la mia ricerca di significato in merito a "L'arte nell'era dell'intelligenza artificiale", presentata alla conferenza Bridging Dialogues del giugno 2024 a Venezia, Italia.

Further Research References and Context

 

To support the argument for the relevance of Christopher Alexander's vision of beauty in architecture today, statistical facts and survey results emphasize the importance of human-centered design and the emotional impact of aesthetics. Here are some key facts:

Adoption Trends and Impact of AI In the Architectural Sector

The adoption of artificial intelligence (AI) in the architectural sector is experiencing rapid growth, and projections indicate substantial expansion in the coming years:

  1. Current Uptake: AI tools are increasingly being integrated into architectural workflows, with 68% of architects reporting the use of AI in conceptualization and pre-design stages. This includes tasks such as layout generation, feasibility studies, and building code analyses. AI also enhances sustainability efforts and decision-making in the design process, making it a valuable asset in architecture today.

  2. Projected Growth: The AI in construction market was valued at USD 2.57 billion in 2022 and is expected to grow at a CAGR of 20.3%, reaching USD 15.16 billion by 2032. This growth is driven by AI's ability to optimize project timelines, resource allocation, and safety management in both architecture and construction sectors. Major players like Autodesk and Bentley Systems are leading the push towards AI adoption in architecture.

  3. Impact on Architecture Jobs: While AI offers efficiency and scalability, 74% of architects are concerned about its impact on job security, emphasizing the need for ethical guidelines to ensure AI complements rather than replaces human creativity. Many architects view AI as a tool that enhances design processes, but they recognize the importance of maintaining control over aesthetic and creative decisions that AI might struggle to replicate.

These facts highlight the growing influence of AI in architecture, with clear benefits in terms of efficiency, but also underscore the need for careful integration to preserve the uniquely human aspects of design, such as beauty and creativity.

​1. Workplace and Residential Well-being Studies:

  • A 2017 report by the World Green Building Council found that employees in buildings with enhanced aesthetics and natural elements (e.g., daylight, greenery) reported improvements in productivity and well-being, with a 25% increase in cognitive function and a 30% reduction in absenteeism. This demonstrates the connection between Alexander’s emphasis on beauty, harmony, and human well-being​.

2. Biophilic Design and Mental Health:

  • A 2015 study by Terrapin Bright Green showed that incorporating natural elements into urban design—a principle that aligns with Alexander’s focus on natural, organic patterns—led to a 15% increase in well-being and a 6% improvement in productivity in workplaces​. These findings reinforce the importance of beauty in architecture, suggesting that beautiful, nature-integrated spaces have measurable positive effects on human psychology.

3. Public Preference for Aesthetically Pleasing Urban Spaces:

  • A 2019 survey by Ipsos MORI found that 66% of people prefer traditional, beautiful architecture over modern, minimalist designs, valuing historical, aesthetically rich buildings as more conducive to happiness and community cohesion​. This supports Alexander’s view that beauty in architecture is essential for creating spaces where people feel connected and fulfilled.

These statistics underscore the measurable benefits of beauty in architecture—ranging from improved well-being to public preference for aesthetically rich environments—validating the need for Christopher Alexander’s vision of beauty to guide architectural design today.

​(Sources:  ArchDaily — The Impact of AI Tools on Architecture in 2024 (and Beyond) | ArchDaily archdaily.com; Architect — Navigating New Horizons: AI’s Role in Architecture Today | Architect Magazine architectmagazine.com; RIBA — RIBA AI Report 2024 architecture.com; Global Market Insights Inc. — Artificial Intelligence in Construction Market | 2032 Statistics Report gminsights.com; Mordor Intelligence — AI in Construction Market - Industry Analysis, Size & Research mordorintelligence.com)

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